Cosa sono le ferite?

Durante i trattamenti oncologici, anche la pelle subisce delle conseguenze, essa infatti risulta meno elastica, più vulnerabile e fragile e più predisposta a lacerazioni e ferite. La ferita è una lesione dello strato superficiale della pelle, a volte con relativa perdita di sangue. Possono essere superficiali, come abrasioni od escoriazioni, o più profonde. Le ferite più frequenti in assoluto sono quelle che si verificano in ambiente domestico o sul lavoro maneggiando oggetti taglienti o appuntiti. Le ferite cutanee o della pelle possono essere causate accidentalmente da traumi o volutamente negli interventi chirurgici.

Cosa fare in caso di ferita?

Quando ci si ferisce la prima cosa da fare è:

  • Lavare la ferita
  • Permettere il sanguinamento

Il lavaggio si esegue con acqua corrente potabile oppure con un disinfettante non irritante in soluzione acquosa (esempio: Disintyl soluzione disinfettante, soluzione acquosa di Benzalconio). Lo scopo del lavaggio è l’allontanamento di batteri o contaminanti solidi penetrati nella ferita. Il sanguinamento è altrettanto importante perché permette alla ferita una naturale disinfezione e l’arrivo dei fattori di riparazione.

Come medicare la ferita?

Le ferite cutanee hanno la tendenza a ripararsi da sole tuttavia per favorire la rapidità di riparazione ed impedire l’infezione vanno medicate.

Un aiuto per la pelle danneggiata:

Applicando una garza di cotone impregnata di PEG Unguento si crea un ambiente favorevole alla ricrescita cutanea. La garza impedisce la contaminazione delle ferite dall’ambiente esterno mentre PEG Unguento assorbe gli essudati. Per mantenere la garza ferma l’ideale è la rete tubolare elastica (Surgifix) che permette la traspirazione della cute.

Per la disinfezione non utilizzare l’Alcool, lo Iodio, le soluzioni di Cloro o i coloranti perché irritano sia le cellule della ferita sia quelle sane attorno che hanno il compito di riparazione del tessuto.